ITALY. Cotignola, Emilia-Romagna. Summer 2018. Mariani’s country house. Rebecca, Tommaso and Teresa after swimming in the pool.

Marco Zanella si aggiudica la diciottesima edizione del Premio Ponchielli. Suo, il primo posto con il lavoro Scalandrê.

Un progetto realizzato in 3 anni a Cotignola, cittadina agricola in Romagna dove si narra l’impegno di una comunità, antiche tradizioni e memorie collettive.

FOTOGRAFO VINCITORE

MARCO ZANELLA

Scalandrê

Scalandrê è una parola del dialetto romagnolo che significa “fuori stagione, sfasato” riferito a persone, animali o piante. È un progetto realizzato nell’arco di tre anni a Cotignola, una cittadina di tradizione agricola in Romagna.
Indaga ciò che viene spesso definita come “la fine della civiltà contadina”, collocandosi a cavallo tra il prima e dopo la pandemia. È un paese che sente il cambiamento climatico: va fuori fase, sì, ma riesce comunque a tenere fede alla proprie identità e radici.
La comunità non respinge la modernità, ma la include e la rallenta. Nel suo ventre, essa si adatta e si trasforma.
In questo piccolo cosmo la vita non appare in corsa contro il tempo, ma in processione parallela, difesa da un senso di comunità che protegge l’individuo come parte del tutto.
Le immagini testimoniano l’impegno di una comunità nel preservare antiche tradizioni e memorie collettive.

Claudio Corrivetti, presidente di giuria: Scalandrê, in un periodo sospeso, al limite del metafisico, tra un prima e un dopo pandemia. Marco Zanella con un potente e lirico sguardo in bianco e nero, modernamente pervaso della simile qualità di Strand e Evans, inizia un viaggio profondo nelle radici della Romagna, precisamente in una piccola porzione di nome Cotignola, cogliendo in 3 anni tracce umane di cambiamenti, innestati ancora in un passato che detta un tempo interiore a tutta la comunità. Questo scambio delle parti, tra gli abitanti del luogo e Zanella stesso ha prodotto Scalandrê, che al contrario del significato popolare di “fuori stagione, sfasato” ritrae in maniera nitida la qualità poetica della provincia.


Autore segnalato

LORENZO TUGNOLI

Non è mai lo stesso

L’Afghanistan ha vissuto eventi epocali, dalle grandi speranze della transizione democratica al recente crollo del governo, il fallimento dell’intervento straniero e l’ascesa al potere dei talebani. Le immagini in questo progetto ricercano lo sviluppo di uno sguardo coerente attraverso un impegno a lungo termine con il paese e la sua gente. Quando sono iniziati i colloqui di pace tra Stati Uniti e talebani i combattimenti erano ancora molto intensi con severe conseguenze sulla popolazione civile. Da una parte la guerriglia dei talebani controllava più della metà dell’Afghanistan mentre dall’altra le forze di sicurezza si stavano lentamente sgretolando. Dopo che i talebani hanno ripreso il controllo, il paese è piombato nella povertà. Da allora i talebani hanno cercato di trasformarsi in forza di governo e di imporre le austere regole dell’Emirato Islamico.

Claudio Corrivetti, presidente di giuria: nel lavoro contemporaneo di Lorenzo Tugnoli troviamo nelle foto un passato che ritorna, ma stavolta non è il caldo passato delle nostre radici, bensì un medioevo malato e oscuro, che vive nascosto nelle più ancestrali fibre di una piccola parte del popolo afgano, i talebani, il cui dialogo muto è scandito dalla violenza e dalla repressioni delle più elementari forme di convivenza. Lorenzo, con un potente e necessario bianco e nero, ritrae con grande partecipazione le contraddizioni e il dolore di questo periodo che si trasformano in una resilienza che si mischia alla disperazione e alla speranza che un giorno l’incubo finirà.


Autore segnalato

ALESSANDRO CINQUE

Alpaqueros

Il cambiamento climatico e i suoi effetti sulla cultura dell’alpaca in Perù.

Il Perù è il primo produttore mondiale di camelidi domestici (Alpaca e Llamas), con più di 4,7 milioni di alpaca, che rappresentano più dell’89% degli alpaca nel mondo. Questi animali sono una parte profonda della cultura e delle tradizioni dello stile di vita andino, dal cibo ai tessuti, dalla guarigione al rituale. La catena di alternanze legate al cambiamento climatico colpisce molti ecosistemi locali, specialmente quelli le cui popolazioni vivono in condizioni vulnerabili, con una variabilità climatica estrema. Una di queste popolazioni vulnerabili sono gli “Alpaqueros” del Perù. Questo progetto ha lo scopo di indagare come il cambiamento climatico in Perù colpisce gli allevatori di alpaca creando dei “migranti climatici” che sono costretti a spostarsi ad altitudini sempre più elevate o ad abbandonare il loro stile di vita e trasferirsi in città a bassa quota, cambiando la loro vita.

Claudio Corrivetti, presidente di giuria: il mondo ha bisogno di fotografi e Alessandro Cinque conferma quanto sia importante esserci, vedere le cose da vicino, sentire cosa sentono gli altri e leggere il mondo in questo modo così totalizzante. In questo viaggio nel freddo sud del mondo racconta il Perù dei record, dove un animale bellissimo e dalle forme disneyane chiamato alpaca, sostiene con tutto il suo essere una gran parte dell’economia del paese. Alessandro, oltre alla bellezza iconica, quasi onirica dei suoi scatti, ci aiuta a comprendere quanto il mondo di oggi e le ferite che infligge, compromettano la cultura e le tradizioni di un popolo, costretto per sopravvivere a seguire rotte estreme, le quali trasformano indelebilmente la vita degli Alpaqueiros.


Autore segnalato

TOMMASO PROTTI

Terra Vermelha

Terra Vermelha, che significa terra rossa in portoghese, è un progetto a lungo termine iniziato nel 2014 che indaga la distruzione ambientale in atto nell’Amazzonia brasiliana, dove risiede più del 60% della foresta pluviale amazzonica. Secondo l’istituto indipendente Council for Foreign Relations il Brasile ha perso circa un quinto della sua copertura forestale negli ultimi 50 anni avvicinando la regione verso un punto di non ritorno che genererebbe un processo di desertificazione con impatti enormi per l’intero pianeta. Questa distruzione è la conseguenza dello sfruttamento delle sue risorse naturali – minerali, metalli, compreso l’oro, e legname – insieme allo sviluppo infrastrutturale, ma è anche il risultato dell’erosione delle politiche di preservazione ambientale intensificatesi sotto l’amministrazione del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha contribuito a creare un diffuso clima di impunità. Il progetto cerca di richiamare l’attenzione sull’emergenza in atto ma anche di proporre una visione alternativa per questo angolo di mondo. Generalmente percepita come una terra abitata esclusivamente da popoli indigeni isolati, l’Amazzonia oggi è una regione dilaniata da povertà e violenza dove ogni anno decine di ambientalisti e leader indigeni vengono sistematicamente assassinati e dominata sempre più dalla crescita del traffico di droga.

Claudio Corrivetti, presidente di giuria: con il progetto “Terra Vermelha” iniziato nel 2014, Tommaso Protti sta riuscendo a indagare, con una fotografia dal registro “concerned” di Smithiana memoria, la distruzione capillare della foresta amazzonica brasiliana. Le sue foto in bianco e nero, piene di nero con lampi di bianchi, dove le persone, i luoghi, le movenze congelate, le storie individuali, affogano nell’indifferenza del mondo e nel cinismo ottuso e corrosivo del potere politico di questi ultimi anni, diventano per noi un documento di denuncia importante.


La prima menzione WeWorld, quella di questo 2022, novità legata al Premio Ponchielli va a Chiara Fossati.

“Comete!” è una serie che si concentra su adolescenti e giovani donne.

È la stessa Chiara Fossati a raccontare il suo lavoro: “Da anni fotografo giovani ragazze ma dopo il Covid ho deciso di concentrarmi sull’Italia, soprattutto nelle aree suburbane, e continuare questo progetto in corso per avere una visione completa su cosa vuol dire essere una giovane donna in questi giorni. Di solito trovo queste ragazze per strada, nei centri commerciali, parlo con loro, le intervisto e le ritraggo. La cosa interessante per me è vedere come cambiano le generazioni nei rapporti con la società, ma anche quanto il luogo in cui siamo cresciuti cambia davvero le prospettive che abbiamo sulla nostra vita e sul futuro. Questo viaggio per me è una sorta di indagine sulle nuove generazioni di ragazze che vivono la loro giovinezza in un mondo molto complicato, per capire se e dove trovano la forza e gli strumenti per realizzare i loro sogni”.

Andrea Comollo, head of communication di WeWorld: la fotografa, con una serie di ritratti e luoghi, racconta le adolescenti in Italia. I ragazzi e le ragazze hanno pagato un prezzo altissimo in pandemia e fra loro le adolescenti sono le più colpite. In una cultura fortemente patriarcale e maschilista come quella italiana, dare voce alle ragazze, senza giudizio e stereotipi, con apertura e dialogo è una scelta netta per rimettere al centro della narrazione le donne e le nuove generazioni. Le immagini di Chiara Fossati aprono un dialogo con le ragazze che vivono nelle aree suburbane italiane, tra i loro sogni e i luoghi quotidiani, con immagini che con grande naturalezza restituiscono spazio e voce alle ragazze.


Miglior libro fotografico ex aequo.

Presentazione di Claudio Corrivetti, presidente di giuria: due libri ex aequo perché abbiamo percepito e rilevato come le fotografie di queste narrazioni, siano davvero importanti per la nostra cultura e ci auguriamo vengano diffusi e fruiti da molti lettori. Augurandoci che ci sia un futuro per più libri, più autori e più lettori.

WOLFGANG SCHEPPE

Taxonomy of the Barricade.

Image acts of political authority in may 1968

Nero Editions, 2021

Caratteristiche tecniche

14 x 19,5 cm

Pages: 500

Language: EN

ISBN 978-88-8056-114-9

La casa editrice NERO produce cose interessantissime nel campo dell’arte e in questo caso è un libro che ha utilizzato un formato molto bello (cm 14X19,5), medio-piccolo. Questo non è un dato superfluo perché agevola il lettore a poter viaggiare con il libro, a poterlo portare con sé, dimostrando come, scegliendo un formato contenuto,  editore e autore insieme possano fare delle cose egregie.

In questo caso, nel libro Taxonomy of the Barricade. Image acts of political authority in may 1968, sono descritte le giornate del’68 tra le barricate di Parigi, ma con una particolarità. Le foto pubblicate sono tutte quante provenienti dagli archivi della polizia. Si tratta di un volume importante, denso, inframmezzato per ogni sedicesimo da un inserto, un quartino di carta argentata che riflette le immagini impresse sulle pagine di fianco, come a voler amplificare il loro contenuto, come a voler giocare con un doppio. Sui risguardi è stampata una mappa con la vista di Parigi dall’alto.

Libro interessante, che trasmette la voglia di aprirlo, scoprirlo, sfogliarlo. E non è così scontato. Raccontando fatti relativi al 1968, dai quali sono trascorsi oltre cinquant’anni, diventa un libro storico.


ELENA YEMCHUK

УYY

Départ pour l’image, 2022

Caratteristiche tecniche

17,5×24,5 cm
Hard cover with embossing
Dust jacket
Offset UV
160 pages

Paper:
Munken Lynx 150 g/m²
Fedrigoni Savile Tweed Aubergine 120 g/m²
Fedrigoni Sirio Perla 80 g/m²
Fedrigoni Ispira Purezza 150 g/m²
Fedrigoni Sirio Color Nude 140 g/m²
Gardagloss 115 g/m²
Printed in Italy by Longo spa
First edition of 1000 copies
ISBN 9788894462258

УYY è l’acronimo di Україна Yelena Yemchuk, che significa «Ucraina» in lingua slava seguita dal nome dell’autrice.

In questo libro c’è un dialogo tra le fotografie, i dipinti e l’archivio personale dell’autrice, proposto in un insieme di fantasia, di tempo frammentato che dialoga con la storia.

La caratteristica di utilizzare il dipinto e la fotografia, rappresenta la commistione di due diversi linguaggi, entrambi parti ugualmente importanti del modo di esprimersi dell’autrice, che rende  questa pubblicazione molto interessante e contemporanea.

Il libro si caratterizza anche per l’utilizzo di tipologie di carta differenti e offre emozioni inaspettate, non solo in termini visivi, ma anche come esperienza tattile molto particolare. È un racconto lungo e intenso, che si svolge a ritroso in tre capitoli: dall’attualità all’infanzia dell’autrice, in un insieme di immagini che ci raccontano momenti, storie di luoghi e persone e che ci invitano ad uscire dai confini del senso comune.


I FOTOGRAFI FINALISTI

Ciro Battiloro Sanità

Fabio Bucciarelli Ukraine – The Russian Invasion

Alessandro Cinque Alpaqueros

Chiara Fossati Comete!

Marco Gualazzini Et moriente mori

Michele Lapini – Valerio Muscella Non più, non ancora

Carlo Lombardi La carne dell’orso

Luca Meola Cracolândia

Gabriele Micalizzi From the other “Z”ide

Pierpaolo Mittica The Zone, Life after death in Chernobyl

Erika Pezzoli Carola

Tommaso Protti Terra Vermelha

Emanuele Satolli La guerra di Putin

Lorenzo Tugnoli Non è mai lo stesso

Marco Zanella Scalandrê


Guarda il video dei finalisti selezionati dai photo editor del GRIN e valutati successivamente dalla giuria che ne ha decretato il vincitore.